Ritornare alla terra per ritrovare la strada.

Vorrei farti ascoltare la famosa canzone di Jason Mraz “Back to the hearth” (Ritorno alla Terra) dove all’inizio canta più o meno questo:

Quando la mia testa inizia a dolere, prima che vada di male in peggio, spengo il telefono. Mi abbasso e metto le mie mani nel fango. Provo a rallentare il mondo che si muove così velocemente e tento di aggrapparmi dove sono per semplificare la vita vertiginosa e mettere i miei piedi nella terra.

Credo che in questa strofa siano espressi concetti fondamentali che il mondo sta dimenticando e a causa di questo pensa di essere in crisi.

L’allontanamento da ciò che è naturale, dalla terra, crea alienazione dalle nostre radici e un forte senso di disorientamento che a sua volta è causa di una cronica incapacità di fare scelte e prendere decisioni, perché i pensieri, i sensi di colpa, le credenze della società, le convinzioni, i miti si accalcano nella nostra mente oscurandoci la saggezza interiore che è sempre presente in ognuno di noi. La Saggezza è la nostra bussola mentre sperimentiamo la vita. Ci parla sempre e se non riusciamo a sentirla per il troppo frastuono, rischiamo di andare avanti come automi programmati dall’esterno, dalla società e dai pensieri di ieri che per quanto perfetti, oggi sono ormai vecchi.

ricerca del benessere

Ecco che così il semplice e naturale si complica, lo stress e la stanchezza prendono il sopravvento e il risultato è che si lavora di più per ottenere meno. A tutto ciò si somma un’aridità spirituale e culturale che disumanizza ogni attività.

Quale cura per invertire le tendenze?

Sporcarsi le mani per citare Mraz, Fare anziché Elucubrare, creare in armonia e aiutati dalla natura. E per capire cosa fare: rallentare e connettersi con l’anima del mondo e con se stessi.

Tante sono le teorie e le tecniche e libri che ci insegnano come essere più produttivi, come essere sempre carichi, motivati, e come andare avanti verso l’obiettivo. Spesso si perde di vista un passaggio fondamentale: l’obiettivo è veramente ciò che fa per noi? È veramente ciò che ci permetterà di vivere la vita che ci appaga in ogni istante? O è solo una linea dell’orizzonte che si allontana mano a mano che procediamo in quella direzione?

Ti svelo un segreto, che forse può sembrarti folle e semplicistico: se è tanto difficile essere motivato per fare una cosa, significa che quella cosa non fa per te o non è il modo giusto per te di farla. Se è tanto stancante svolgere un determinato compito, anche se è solo mentale, significa che dentro di te, che tu lo senta o no, c’è una guerra che ti esaurisce le energie.

Per essere motivati non servono percorsi motivazionali; serve rallentare, connettersi con se stessi, con la propria natura e da quella posizione di quiete e chiarezza sentire se l’obiettivo è quello che fa per noi e individuare quali ostacoli ci rendono difficile il cammino.

Lo stesso discorso vale per chi sta cercando una nuova strada.

Solo ascoltandoci e sentendo la nostra vera natura possiamo avere chiara la strada da percorrere e i passi da fare e a quel punto non avremo bisogno di motivatori e concimi chimici, le nostre radici saranno ben piantate e il nostro fusto crescerà forte e sano sorreggendo la chioma più bella e florida possibile perché il terreno su cui ci muoviamo è quello giusto per noi.

Nutrire il pianeta

Non esistono attività di prestigio e lavori di serie B, esistono attività che generano Benessere e attività che generano Malessere sia per chi le svolge che per chi le riceve. Il contadino che spala letame crea benessere sia agli animali che accudisce sia ai terreni che fertilizza, sia alle persone che mangeranno i cibi prodotti dal terreno che lui ha arricchito in maniera biologica, sia alle persone che berranno l’acqua incontaminata sotto al terreno, sia ai suoi figli che vivranno grazie al suo lavoro, sia ai suoi nipoti che godranno di un ambiente sano e non inquinato. Direste altrettanto di uno scienziato che superpagato e plurilaureato si occupa di progettare il più economico e maggiormente redditizio fertilizzante chimico senza badare minimamente all’impatto che il suo utilizzo ha sulla vita degli uomini, delle piante e della Terra?

Come questo avrei potuto scrivere molti altri esempi, ma credo che qui stia il punto, la riscoperta di ciò che veramente conta nella vita degli Esseri Umani. Ogni volta che ci allontaniamo dal Benessere dell’uomo o crediamo ad un falso mito di ricchezza, successo, status, aumento della produttività… perdiamo di vista ciò che ci fa stare bene veramente ed è in quei momenti di smarrimento che facciamo le scelte più in disaccordo con la nostra vera natura.

Non sto assolutamente dicendo che il denaro, la produttività e tutto il resto non siano importanti, sto dicendo che sono dei mezzi per raggiungere il benessere e se quei mezzi sono velenosi per noi o per la società o raggiunti in modo nocivo, probabilmente c’è da rivedere qualcosa, perché l’obiettivo primario dell’Essere Umano è la Vita (Essere Vivente, Terra, Acqua, Sole, Universo…) e se tutti dal banchiere al contadino, dall’insegnante al medico, dal politico all’operaio mantenessimo il focus sulla Vita e ascoltassimo la nostra Saggezza svolgeremmo tutti le nostre attività per accrescere il benessere nostro e di chi ci è accanto.

Cosa possiamo fare noi in quanto Esseri Umani? Ascoltare la nostra innata saggezza e ritornare alle origini, alla terra su cui stiamo facendo crescere il nostro albero.

Monica Fava

Facilitatore Tre Principi

Scritto per il progetto: Ricomincio da me. Foro Boario – Modena – 14 e 15 febbraio 2015

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