Illustrare la nuova scuola a colori. Emozione pura!

Una nuova scuola a colori, una nuova esperienza.

Sara Prandi, nuova illustratrice del libro La nuova scuola a colori, ci parla della sua esperienza.

Era gennaio del 2018 quando Elisa, dopo avermi raccontato con passione ciò che aveva in mente, concludeva con un allegro: «Senza impegno e solo se ti va!»

Non ho dovuto pensarci un solo attimo: non è stata affatto una scelta.

È stata una vera e propria urgenza, l’urgenza di cominciare a percorrere quel lungo e bellissimo sentiero che mi avrebbe condotta a illustrare “La nuova scuola a colori, il libro scritto e ideato da Elisa.

Pochi giorni dopo ho letto il testo del racconto è quello che è accaduto è accaduto molto velocemente e naturalmente. La mia mano ha cominciato a produrre dei disegni. Idee, idee e ancora idee per rendere ancora più magico e bello e tridimensionale ciò che lei aveva creato.

Nelle illustrazioni de “La nuova scuola a colori” ci sono io, totalmente io. Una Sara passionale, appassionata, furiosa di creatività e molto, molto gialla. Nelle illustrazioni c’è Frida, e anche lei è molto gialla, perché è una giraffa. Una giraffa talmente alta da non stare dentro al foglio, grande com’è, con quel sedere grande che ha. Così la immagina Leon e così gliel’ho regalata. Così come lui la voleva e immaginava. Non ho fatto altro, insomma, che esaudire il desiderio di un bambino, pur immaginario che fosse.

La nuova scuola a colori illustrazione
Una delle immagini che non è stata inserita ne La nuova scuola a colori.

Illustrare “La nuova scuola a colori” è stato un onore.

Illustrare questo libro è stata la prima occasione per fare esperienza in un ambito più professionale e per mostrare a me stessa che ce l’avrei fatta. Un’occasione di riscatto.

Il disegno fa parte di me e della mia vita da sempre. Per qualcuno rimane solo un hobby, per altri solo un sogno, per altri ancora solo un ricordo infantile. La pubblicazione di questo libro mi permette di tramutare hobby e passione e sogni in una realtà meravigliosa.

Dopo un percorso travagliato ma fondamentale al Liceo Scientifico sto continuando i miei studi presso l’Università di Scienze della Formazione Primaria di Reggio Emilia. L’arte, il disegno e le tecniche sono stati miei fedeli compagni durante le lezioni più noiose, ma la curiosità non è mai riuscita a diventare oggetto di vero studio e ricerca.

Solo nell’ultimo anno ho iniziato a rendere pubblico questo talento per troppo tempo rimasto represso.

Grazie all’utilizzo dei social (ebbene sì: ho detto proprio grazie ai social), in particolare grazie a Instagram, ho potuto condividere i miei lavori e le mie ricerche sul disegno. I feedback sono stati tanti e positivi ed è così che è nata la pagina Instagram @idisegnidellasara.

Il mio nuovo inizio.

Capita che noi adulti pensiamo e agiamo a compartimenti stagni, utilizzando schemi complessi ma molto spesso troppo rigidi.

Pensiamo o progettiamo il futuro senza essere disponibili ad accogliere gli imprevisti, a proiettarci in una dimensioni multipla e polivalente.

Per fare questo, per fortuna, ci aiutano i bambini che, con le loro innumerevoli connessioni, ragionano per sentieri e per scorciatoie, per viuzze e per strade meno battute insegnando a noi adulti ad allontanarci dalle nostre solite e noiose “autostrade”.

Illustrare La nuova scuola a colori è stato proprio così.

I miei studi, i diversi contesti che fanno parte della mia vita (famiglia, affido, scoutismo, canti, viaggi ecc…) sono tutti racchiusi nel disegno, nell’illustrazione. Chi osserva i miei disegni, chi osserva le illustrazioni de “La nuova scuola a colori” vede Sara!

No, la mia non è una passione.

Passione… non so, mi sembra all’improvviso riduttivo.

Illustrare è ciò che fa di me quella che sono.

Dentro al disegno e all’illustrazione ci sono i miei desideri, la mia futura professione, le relazioni con gli altri, i miei difetti.

La sfida è riuscire ad interpretarli. E… interpretarsi!

Sara

Sosteniamo un’immagine del pensiero del bambino ricca, forte e articolata, lontana e diversa dalle solite immagini stantie, riduttive e stereotipata che molta editoria continua a presentarci […].

Ci preme sottolineare […] che l’intelligenza del bambino richiede all’intelligenza dell’adulto di essere all’altezza delle sue attese e potenzialità.

Loris Malaguzzi, 1985

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