Un’amicizia di liquerizia

Fra Squittino e Gracchietta fu una faccenda strana
Squittino era un topo e Gracchietta una rana
da lungo legati da una grande amicizia
si trovavano spesso per mangiar liquirizia.

Un giorno Squittino si fece aspettare
all’incontro con Gracchietta non riuscì ad arrivare
Gracchietta, in pensiero, si mise a cercarlo
nel prato, nel bosco, doveva trovarlo!

Vagò un giorno intero e chiese a chiunque
per terra e per mare, guardò proprio dovunque
Nessuno, purtroppo, riuscì a darle un aiuto
né l’orso, né il lupo, neanche Bob, il pennuto.

Stremata e distrutta iniziò a disperare
fin quando, giù in fondo, lo vide avanzare
Passeggiava con quattro, forse cinque topini
sembravano intimi, allegri e carini.

“Ma dove sei stato, vorrei proprio sapere?
Ho aspettato per ore e non ti sei fatto vedere!”
“Oh scusa Gracchietta, ma ho dei nuovi amici
con loro parliamo di Groviera e di mici.”

Gracchietta andò a casa, delusa e arrabbiata
Squittino sembrava averla dimenticata
E mentre piangeva da amica ferita
l’amico Squittino si godeva la vita.

Il giorno seguente Squittino chiamò
“Gracchietta, ho bisogno, sto male!” tuonò
“Perché non contatti i tuoi nuovi amici?
E’ con loro che parli di Groviera e di mici!”

“Nessuno di loro può darmi una mano,
hanno un nuovo amico, pare, un pellicano!”
“Spiacente Squittino, io non sono un oggetto
ma un essere che chiede attenzione e rispetto.”

Squittino capì che la sua negligenza
gli aveva portato un’incolmabile assenza
L’amica fidata, da sempre al suo fianco
l’aveva perduta per uno stupido branco.

Gracchietta pensava e non riusciva a dormire
la loro amicizia non poteva finire
Si fece coraggio e uscì dallo stagno
doveva assistere il suo caro compagno.

Bussò con fierezza alla porta del topo
“Son qua per aiutarti, è questo il mio scopo.”
Squittino sorrise del più bel sorriso
un grazie gigante si stampò sul suo viso.

“Ti do le mie scuse, un tè e una bruschetta!”
“Ho anch’io una cosa per te”, disse Gracchietta
E così estrapolò dal suo bagaglio dorato
un cofano enorme, da lasciar senza fiato.

Lo aprì e gli mostrò il suo lauto bottino
sul volto del topo lo stupore di un bambino
“Mi auguro davvero che cotanta liquirizia
possa unirci di nuovo, in nome dell’amicizia!”

Perché l’amicizia, quella vera e sentita
non puoi proprio lasciare ti sfugga fra le dita
Che gli amici son rari e così i loro affetti
conviene, pertanto, tenerseli stretti.

Stefania Russo

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